I Nostri Soci Laura e Fabio sono partiti a luglio 2024 sul loro Amel 50 Tipota per una circumnavigazione di tre anni lungo la rotta degli alisei. Dopo il Mediterraneo e l’Atlantico sono ora nel Pacifico in rotta tra le Galapagos e le Marchesi.
Oltre ad essere cresciuti ed essersi preparati alla LNI di Milano, si sono impegnati a fare il giro del mondo sotto le insegne della LNI divulgandone i valori e creando collegamenti con i vari club nautici che toccheranno.
Qui un breve aggiornamento sul viaggio che potete seguire anche sul loro Blog Tipota Takes The World
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Siamo Partiti a luglio 2024 da Gocek in Turchia, per realizzare il nostro sogno di una vita: girare il mondo a vela.
Ci siamo ritirati dal lavoro, sistemato le cose pratiche a Milano, salutato amici e parenti e con parecchie emozioni abbiamo lasciato gli ormeggi.
La barca è un Amel 50, che abbiamo comprato a luglio 2023 e trasferito da La Rochelle in Francia, fino a Gocek dove la abbiamo preparata per il giro, a dire il vero abbiamo più che altro sistemato le magagne di gioventù di una barca nuova, che per altro nasce già pronta per navigazioni lunghe.
Andiamo in barca da una vita, prima in deriva e poi a noleggio, quasi tutte le vacanze in barca. Io sono istruttore FIV e facevo lo skipper in Grecia da ragazzo. Prima del Tipota abbiamo avuto per 15 anni un 48 piedi custom, il DOTS, con cui abbiamo navigato il Tirreno in lungo e in largo, per lo più d’estate e raramente in due; quindi, dovevamo prepararci anche noi.
Da una vita leggiamo e studiamo del giro del mondo, rotte, manuali pratici, impianti, storie di navigatori e famiglie comuni. Abbiamo fatto i corsi della LNI sulla sicurezza e sul motore diesel, qualche conferenza, poi, consci che molte cose le avremmo imparate strada facendo e consapevoli che una cosa è studiare, un’altra è la pratica siamo partiti.
In fondo c’è stata una prima volta per tutti; e come dicono tutti, se si aspetta di essere pronti al 100%... non si parte mai.
Il trasferimento dalla Francia alla Turchia è stato un bel battesimo: il Golfo di Biscaglia, Gibilterra e il rischio Orche, il Golfo del Leone, il canale di Sicilia e poi l’amato Meltemi. Qualche magagna alla barca che ci ha consentito di conoscerne gli impianti, e soprattutto abbiamo preso confidenza a fare noi due tratte di 7-800 miglia senza scalo: la gestione dei turni, il mal di mare, le routine e abbiamo confermato che andiamo d’accordo anche dopo 33 anni di matrimonio ☺
Il grande giorno è arrivato in fretta: il 15 luglio 2024 siamo partiti dal D-Marin di Gocek, da lì abbiamo risalito la costa turca fino a Didim e siamo entrati in Grecia a Samos, navigato l’Egeo con rotta SO fino al golfo di Atene, passato lo stretto di Corinto e risalito le ioniche fino a Lefkada e Corfù, da qui a Crotone con sosta alla LNI per un breve rientro Milanese.
Abbiamo 4 figlie veliste, ex agoniste della LNI Milano e cresciute a Dervio; ora vivono tutte e quattro in USA e vengono a trovarci con mariti e fidanzati appena possibile. Poi ci piace avere a bordo amici e quindi tra partenze e arrivi la pianificazione della rotta e delle settimane è spesso un sudoku che Laura gestisce con precisione da ingegnere e pazienza da Giobbe.
Da Crotone siamo poi andati a Riposto (CT) dove abbiamo installato un sistema parafulmine passivo con isolamento di tutte vie di corrente aeree e immerse. Da lì stretto di Messina, Cagliari, San Pietro (bellissimo a ottobre) e Palma di Maiorca dove ci siamo fermati un paio di settimane per le ultime riparazioni.
Da Palma siamo partiti verso Cartagena in Spagna dove abbiamo preso una bella botta di vento da E con mare grosso: eravamo a farfalla con genoa tangonato sopravento e randa con ritenuta, entrambe ridotti quando su un’onda ha ceduto la saldatura di un anello inox di 1cm che fissava il percorso della ritenuta del boma... bang strambata e carrello della randa in aria. Per fortuna nessun danno alla rotaia e riparazione a Cartagena dove recuperiamo un carrello nuovo.
Da Cartagena abbiamo girato un poco la Spagna, Granada e Siviglia sono davvero molto belle, poi Gibilterra dove abbiamo fatto carburante economico e preso fiato prima del grande salto previsto per i primi di novembre.
Laura ha sempre amato la navigazione a vela, ma purtroppo ha anche sempre sofferto il mal di mare, particolarmente la bolina, questa era la nostra principale preoccupazione per il giro che stavamo cominciando; le avevamo provate tutte: braccialetti, cerotti, acciughe, ginger, pillole varie, comprese quelle dei pescatori malesi che aveva recuperato un mio amico di Singapore… nulla. A Gibilterra l’armatrice di un Amel 50 gemello, ci ha suggerito una pastiglia inglese contro le vertigini… e bingo!! Un poco di sonnolenza i primi giorni ma il mal di mare terribile non c’è più stato.
Da Gibilterra verso le canarie era una rotta che mi preoccupava, sia per l’attraversamento della zona a rischio orche, che per la stagione (novembre è tardi per questa rotta, con l’aliseo portoghese che diventa instabile e il rischio di venti da SO); comunque è filato tutto liscio e siamo arrivati a Santa Cruz – Tenerife, un’isola bellissima che abbiamo girato parecchio via terra, un vulcano alto 3000m a picco sul mare con tutti i possibili climi intermedi.
A fine novembre dalle Canarie parte la famosa ARC, la regata / traversata in flotta organizzata dalla società che fu di Jimmy Cornell, forse il padre delle circumnavigazioni moderne e autore di molti libri e almanacchi che usiamo spesso. Noi abbiamo preferito fare da soli e quindi siamo partiti da Tenerife una settimana prima che partisse la ARC. Tappa a Mindelo, Isole di Capo Verde, e da lì la TranAt fino a Martinique, navigando abbastanza vicini alle barche che stavano facendo la Arc.
Come ormai tutti i navigatori Oceanici, su Tipota abbiamo Starlink, un vero cambio epocale! Internet veloce ovunque, previsioni quando si vuole, immagini radar, allarme fulmini e gruppi whatsapp con le barche che sono in zona, insomma una sensazione di sicurezza diversa da quella che ti dava l’iridium con cui abbiamo fatto il trasferimento da la Rochelle nel 2023. Noi facciamo video chiamate con le ragazze, scriviamo il nostro blog, uploadiamo video e foto dal mezzo dell’oceano… tutto bello, anche se talvolta rimpiango il fatto di potersi purificare dal cellulare e dai social come succedeva prima.
Per la traversata siamo stati in quattro con due amici che ci hanno raggiunto a Mindelo: tutto è filato liscio con vento forte i primi giorni, regolare a metà e bonaccia verso la fine.
Durante la traversata abbiamo usato tutte le vele e tutte le andature e apprezzato molto il nostro BWR (Blue Water Runner), una vela della Elvstrom fatta da due Code 0, su un unico cavo anti-torsione che si aprono e chiudono insieme. Consente ti andare in poppa piena (165-180 gradi) e non essendo tangonata è molto semplice da gestire stando in pozzetto.
Per Natale ci hanno raggiunto le nostre figlie con mariti e fidanzati, abbiamo passato una settimana bellissima tra Antigua e Barbuda, ci mancano tanto e quando sono in barca con noi è impagabile.
Tra dicembre e marzo abbiamo risalito le piccole Antille fino ad Anguilla e poi siamo ridiscesi (di bolina) fino a Martinique e da lì fino a Grenada. Le isole sono molto diverse tra loro, dalla lussuosa St Barth alla selvaggia Dominica; dalle montagne di St Lucia e St Kitts alla sabbia di Barbuda e le Grenadine.
Le isole delle piccole Antille sono staterelli separati e ci siamo impratichiti delle varie procedure di ingresso ed uscita dagli stati con una barca ad equipaggio spesso variabile con amici e parenti che vengono e partono da posti diversi.
I Caraibi sono purtroppo anche noti per atti di criminalità: abbiamo cercato di evitare gli ancoraggi dove sono stati registrati attacchi (es St Marteen Francese), chiuso la barca e lucchettato sempre il tender, stando attenti a non esibire valori.
La pesca ci ha sempre dato molta soddisfazione, sia in Mediterraneo (tonni) che in Atlantico (Lampughe), ma, per ora, le prede più belle le abbiamo pescate ai Caraibi: un pesce spada da 60kg a Dominica e un Marlin da 50Kg a Grenada.
Ai primi di marzo siamo partiti da Grenada verso Panama, consci che sarebbero state 1000 miglia toste: l’aliseo a marzo è in piena forza e soffia sul mare dei caraibi alzando parecchio mare; poi in prossimità della Colombia c’è una zona di accelerazione che aggiunge anche 10kn di vento e che purtroppo era proprio sulla nostra rotta.
Siamo andati diretti alle isole San Blas, un paradiso unico nel suo genere: 350 isolette di sabbia abitate da una popolazione indigena che non ha voluto lo sviluppo di alcuna struttura turistica, solo qualche “ciringuito” e oltre alle barche solo ragazzi backpackers.
Le barche che si incontrano qui sono per lo più barche che sono sulla rotta per il pacifico e che stanno facendo il giro del mondo; ne conosciamo parecchie e facciamo care amicizie che sappiamo si rafforzeranno durante le tappe principali che più o meno sono le stesse per tutti (Panama, Galapagos, Tahiti, New Zealand)
Una delle cose più belle di questa esperienza che stiamo vivendo sono le conoscenze e le amicizie che abbiamo fatto e che speriamo di ricordare e tenere vive con il nostro blog: persone diverse da quelle che si incontrano a Milano, famiglie e ragazzi giramondo con pochi soldi, gente come noi che sta vivendo il sogno di una vita, tutti con tanta passione, nessuna fretta e disposta a fare amicizia, ascoltare e aiutare.
Dalle San Blas siamo andati a Colon sulla costa atlantica del canale, ci siamo messi in lista per il passaggio e siamo tornati a Milano per il matrimonio di nostra figlia Paola con Alex. Due settimane intense dove abbiamo anche accumulato 100Kg di provviste e materiale per la barca che ci hanno fatto penare alla dogana di Panama al rientro in barca.
L’attraversamento del canale di panama è stata una bella esperienza che abbiamo fatto con una famiglia di amici americani, mentre lo attraversavamo si rifletteva sul fatto che Tipota non sarebbe mai più stata così in alto (28m slm) e in acqua dolce.
Il 28 marzo con un poco di emozione, all’apertura dell’ultima chiusa di Miraflores, siamo entrati in Pacifico.
Con Laura abbiamo creato un book club (noi due) e stiamo leggendo i libri che raccontano dei luoghi che stiamo visitando, prima abbiamo letto di Magellano, di Drake, e della storia del canale, ora stiamo leggendo di Darwin e delle Galapagos, la nostra prossima tappa.
Da Panama alle Galapagos sono circa mille miglia attraversando i Doldrums, la zona delle calme equatoriali, che si rivelano per quello che sono: aria umida, temporali e zero vento, tanto che dobbiamo usare il motore per quasi quattro giorni.
In questa tratta, abbiamo attraversato l’equatore e, come da tradizione, abbiamo omaggiato Nettuno con tanto di cerimonia e costumi adeguati.
Così arrivati alle Galapagos devo fare il tagliando al Motore e con l’occasione faccio anche generatore e desalinizzatore e controlli vari prima della Trans Pac.
Da quando siamo sul Tipota dobbiamo essere il più possibile autonomi e non dipendere da tecnici o materiali che probabilmente non troveremo; quindi abbiamo a bordo un magazzino ricambi e io sono diventato meccanico provetto. Ho anche maturato la convinzione che i lavori fattibili è meglio che li faccia io, spesso per le cose semplici ti mandano ragazzi meno esperti di te e sicuramente meno attenti e più svogliati.
La procedura di ingresso alle Galapagos è molto complessa perché sono un parco natuarel molto ben protetto, serve un agente, serve fare pulire la carena e “fumigare” l’interno a Panama e si paga parecchio; al nostro arrivo a Santa Cruz sono saliti in barca in 10!
Ma ne vale la pena! Le Galapagos sono un paradiso della natura, incontaminate con animali unici che non hanno paura dell’uomo. Le abbiamo girate per tre settimane, Santa Cruz, San Cristobal e Isabela: abbiamo fatto una immersione spettacolare tra gli squali martello e una miriade di pesce; abbiamo nuotato tra le tartarughe e i pinguini, visto le tartarughe giganti e i famosi boobie dai piedi blu.
Il 26 Aprile, fatte le procedure di uscita, abbiamo iniziato la traversata del pacifico: dalle Galapagos alle Marchesi in Polinesia Francese sono 3000 miglia di oceano remoto, lontano dalle rotte commerciali e da ogni terra.
Iscrizione al Blog: https://www.vacirca.com/subscription-to-tipota-takes-the-world/
Instagram: https://www.instagram.com/tipota.takes.the.world/
Dalla passione di famiglia al giro del mondo: Laura E Fabio Vacirca salpano con Tipota
Consulta il Sito di Lega Navale Italiana con le informazioni su tutte le Sezioni d'Italia
Guarda il Video Report del nostro Corso OSR 6.01 World Sailing
Siamo una grande famiglia con la passione per il mare e la navigazione di ogni tipo. Ai nostri soci offriamo moltissime attività: corsi estivi di iniziazione, cultura nautica, agonistica vela-canoa per i bambini e ragazzi e patente nautica.
Il nostro sponsor tecnico per la sicurezza nei corsi del nostro centro OSR WS e per le dotazioni vela e deriva a Dervio
Il nostro partner Panama Editore per la divulgazione delle nostre iniziative
Protocollo di intesa tra Assonautica Lombarda e Lega Navale Italiana Milano, insieme nel 2021
A nostro fianco per parlare di cultura nautica; prosegue la promozione dedicata ai Soci della nostra Sezione