In linea con la missione della Lega Navale di promuovere l’amore per il mare in particolare tra i giovani, la cultura insulare e la consapevolezza sull’importanza e la conservazione dell'ambiente marino nel destino di un paese con oltre 8mila chilometri di costa, la sezione di Milano ha promosso e realizzato una nuova edizione delle crociere didattiche per giovani liceali secondo una formula consolidata che da anni coinvolge, nell’ambito di uno specifico progetto curato dalla sezione (vedi allegato), studenti delle scuole superiori di Milano e Bergamo nella scoperta della bellezza delle isole mediterranee, delle aree marine protette, della storia e della navigazione. 

Un’esperienza in cui le ristrettezze di spazio, le difficoltà di adattamento, la necessità di contribuire fattivamente alle attività di bordo - condizioni tipiche della navigazione in barca a vela d’altura - costituiscono parte strutturale ed essenziale della finalità pedagogica che si prefigge il progetto. 

La crociera ha avuto luogo tra il 17 e il 19 aprile scorsi, a distanza di un anno dalla precedente analoga esperienza con studenti della stessa scuola, più o meno nello stesso tratto di mare, a bordo di tre barche dai 45 ai 50 piedi noleggiate dalla sezione presso il marina di Salivoli per l’imbarco di venti studenti (più due professori accompagnatori) del liceo Lussana di Bergamo, selezionati da una lista di oltre 40 pretendenti alla proposta formativa extracurriculare della scuola. 

Imbarco dei ragazzi alle 12:00 di mercoledì 17, dopo levataccia mattutina della comitiva in partenza da Bergamo accoglienza e briefing sicurezza sulle banchine del porto a cura dei 5 istruttori della sezione distribuiti sulle tre imbarcazioni. La Sezione di Milano per l’occasione ha messo a disposizione della comitiva un socio biologo che partecipa a titolo volontario ormai stabilmente a queste iniziative illustrando ai ragazzi gli spettacoli meravigliosi che l’ambiente marino quello costiero e insulare mette in scena in particolare al di fuori della stagione balneare, in questo modo la conoscenza stimola nei ragazzi profonde consapevolezze sul patrimonio naturalistico che circonda la penisola. 

A differenza dell’anno scorso, il tempo - in peggioramento per l’arrivo di una perturbazione settentrionale con deciso abbassamento delle temperature e venti da sud-ovest forza 7 su capo Corso – non permette la programmata e tradizionale puntata all’isola di Capraia, dove nel più autentico spirito associativo è in attesa il comitato di accoglienza composto da rappresentanza della delegazione Isola Capraia della LN. 

Senso del dovere, della solidarietà reciproca, voglia di apprendere ad andar per mare, determinazione nel superare le difficoltà, gusto nel contatto con la natura, interesse per le cose autentiche; questi gli obiettivi di un’esperienza fuori dal comune per adolescenti metropolitani, per la stragrande maggioranza dei casi mai saliti su una barca a vela. 

Già dall’uscita dal porto di Salivoli, si comprende come le condizioni meteo “difficili” aiuteranno a centrarli. 

Onda formata e vento fresco sui 20 nodi da nord-est. Nessuna possibilità di stare connessi a compulsare gli smartphone, senza che neppure vi sia bisogno dell’ordine degli istruttori. 

Per degli adolescenti completamente digiuni di esperienze marinaresche, che d’improvviso si ritrovano catapultati in una specie di centrifuga, le esigenze diventano quelle di superare i problemi di un ambiente sconosciuto e apparentemente ostile. Il passaggio di stato è veloce e le difficoltà si superano, per quanto al costo dello sforzo necessario per resistere agli effetti della più classica delle difficoltà, il mal di mare. 

Rotta verso porto Azzurro, in andatura al traverso con grandi planate sull’onda al giardinetto, dove ci si ancora in rada col vento che molla al calar della sera. E’ tempo di corvèe, coi ragazzi impegnati a realizzare il primo dei pasti programmati nell’incontro preparatorio presso il liceo. 

Ci vuole poco a capire che il calmarsi del vento non rappresenta una cosa positiva. La prua non sta più al vento e la barca si traversa sull’onda di risacca e inizia un ciondolio molesto che fa compagnia alla comitiva per tutta la notte. I ragazzi lo capiscono subito e adottano istintivamente il comportamento paziente del marinaio, abituato a regolarsi in base alle condizioni poste da madre natura. Dopo l’iniziale terapia d’urto con vento e marosi formati, si percepisce il passaggio di stato. Alla fine riescono pure ad addormentarsi tutti nonostante i cigolii a pendolo, gli oggetti che cascano dagli stipetti, i rotolamenti sulle cuccette. Vince lo spirito di adattamento e la sintonia con la natura

Per la nuova giornata che inizia, il meteo prevede forte rinforzo dei venti dai quadranti settentrionali con rovesci anche intensi. Nonostante il piede marino che le condizioni toste del giorno precedente hanno fatto sviluppare con grande velocità, si ritiene poco saggio circumnavigare l’isola in senso orario per raggiungere la rada di Portoferraio, prescelta per passare la notte in attesa della botta di vento con previste raffiche fino a 40 nodi. Si risale dunque la costa est in condizioni abbastanza tranquille. 

A bordo, ripasso della nomenclatura, esecuzioni nodi, affinamento delle tecniche di conduzione e regolazione delle vele. I ragazzi dimostrano una sintonia sorprendente con la vita di bordo, spiegabile solo con l’entusiasmo e la passione nell’apprendere ad andar per mare che si fa largo in modo direttamente proporzionale alle difficoltà che si devono superare. 

Una volta giunti in rada, ci si ormeggia a pacchetto con le tre barche. E’ il momento dello scambio di esperienze, dei racconti. Si ride, si gioca, si scattano le foto da mandare agli amici …attraverso gli smartphone, naturalmente. Ora è permesso, perché non più fine ma mezzo. E’ il momento della festa, del ristoro materiale e anche psicologico per questi novelli marinai che sentono una nuova sicurezza crescere in loro per la specialità dell’esperienza vissuta. 

E’ così che si affronta con entusiasmo la tappa successiva, di tipo culturale: la visita alla villa dei Mulini, la casa di Napoleone durante il suo esilio all’isola d’Elba, sotto grandine, scrosci d’acqua e rischiarite. 

Si fa giusto in tempo a tornare a bordo quando il previsto vento da nord inizia soffiare impetuoso. L’ancoraggio è saldo, i novelli marinai pronti ad affrontare l’ultima notte con la forza tranquilla di chi è consapevole che la natura comanda e l’uomo risponde, con disciplina, con competenza, senso del dovere e della solidarietà degli uni verso gli altri. Durante la serata, quando la pioggia e la grandine tempestano la coperta, ci si riunisce in quadrato a raccontare ed ascoltare riscaldati nel corpo e nell’anima. 

Il nuovo giorno riserva condizioni migliori, con venti sempre settentrionali ma decisamente meno intensi, sui 15- 18 nodi. Come da tradizione, si conclude l’esperienza con la classica regata di fine crociera: 11 miglia, dall’allineamento tra lo scoglietto a nord punta Falcone e la meda davanti a capo Bianco fino al porto di Salivoli. 

Un tocco di agonismo che suggella l’apprendimento marinaresco di questa due giorni di vita fuori dagli schemi per i liceali di Bergamo, partiti digiuni di esperienze nautiche e tornati entusiasti e ricchi di momenti di vita autentica quale il mare regala a chi lo incontra. 

 

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